Reflusso gastroesofageo e dieta: il mio consiglio


Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto diffuso caratterizzato da sintomi come il bruciore di stomaco, l'acidità ed il rigurgito. E' causato, fondamentalmente, da una risalita involontaria del contenuto gastrico lungo l'esofago. Se tale risalita è particolarmente intensa e frequente si può parlare a tutti gli effetti di malattia da reflusso gastroesofageo.



Sia per chi decide di affrontarla con mezzi propri, sia per chi si rivolge ad un medico, la cura del reflusso gastroesofageo non può prescindere dall'adozione di una dieta e di uno stile di vita corretti.

SCHEMATICAMENTE

  • MANGIARE LENTAMENTE perché la triturazione del cibo durante la masticazione facilità l'attività gastrica. Mangiare frettolosamente allunga il tempo di permanenza del cibo nello stomaco. 
  • La dieta deve prevedere l'assunzione di un numero maggiore di piccoli pasti (da 4 a 6 giornalieri) anziché di una o due grandi abbuffate giornaliere.
  • Occorre distinguere l'effetto di alcuni tipi di alimenti che, se presenti nella dieta, possono favorire il reflusso gastroesofageo:

  1. alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco aumentando le possibilità che si verifichi una risalita di succhi acidi come per esempio i cibi ricchi di grassi come i formaggi stagionati, il cioccolato, gli insaccati e le fritture.
  2. le bibite gassate e l'abitudine di masticare chewingum aumentano direttamente o indirettamente la quantità di aria presente nella sacca gastrica aumentando la pressione all'interno dello stomaco favorendo di conseguenza la risalita verso l'alto del contenuto gastrico. 
  3. vino bianco, aceto, alcolici, superalcolici, succo di pomodoro o di agrumi ma anche the, caffè, cacao e gli alimenti o le bibite che gli contengono favoriscono la produzione acida nello stomaco
  • Chi soffre di reflusso gastrico può mangiare la pasta, ma non alla sera a cena.  È uno degli errori più frequenti fatti da chi soffre di acidità di stomaco, perché (a torto) molti ritengono che i carboidrati (quindi non solo la pasta, ma anche il riso, il pane e i dolci) siano più digeribili. Il problema è che pasta e carboidrati si digeriscono effettivamente in fretta, ma principalmente nella prima parte dell’ apparato digerente. Questo significa che lo stomaco viene subito coinvolto nella parte più importante e cospicua della digestione di questi cibi e, purtroppo, in chi soffre di reflusso gastrico ciò comporta spesso una maggiore produzione di acido cloridrico, con conseguente acidità di stomaco. Quindi, a cena è bene puntare sulle proteine, soprattutto carne bianca di pollo, tacchino o coniglio (la carne rossa di manzo è più “pesante” da digerire) e pesce. I carboidrati, anche per la loro capacità di dare energia, vanno invece mangiati a colazione (chi non ha acidità al risveglio può mangiare dei cereali nel latte o nello yogurt) e a pranzo ma, in questo caso, i carboidrati vanno abbinati alle proteine. 
  • Evitare di coricarsi subito dopo aver mangiato.
  • Evitare quei movimenti che aumentano la pressione addominale (flessioni del busto) e gli indumenti troppo stretti.



Inoltre...

  • E' consigliabile bere di più (acqua ovviamente...e non solo per chi soffre di reflusso...) perchè la saliva ed i liquidi proteggono le muscose esofagee dai succhi gastrici
  • Il fumo favorisce il reflusso, aumenta l'acidità gastrica e rende più suscettibili le pareti dello stomaco agli attacchi dell'acido
  • Non assumere assolutamente farmaci come i FANS (aspirina, ibuprofene, alcuni sedativi e tranquillanti ecc.)
  • Il latte (classico rimedio "della nonna"), essendo un cibo alcalino, ha un immediato effetto positivo in quanto la sua basicità va a tamponare l'acidità del reflusso. Il latte, soprattutto quello intero, è però ricco anche di grassi e proteine che aumentano l'acidità gastrica e rallentano lo svuotamento dello stomaco. Quindi attenzione! Il latte ha quindi un effetto benefico nell'immediato ma, soprattutto se si esagera con le quantità, dopo il sollievo iniziale può causare una veloce ricomparsa dei sintomi.
  • Il sovrappeso causa l'aumento della pressione intraddominale che scatena la risalita del contenuto gastrico. Tale pressione può aumentare in situazioni assolutamente fisiologiche come la gravidanza.
  • Attenzione allo stress! In presenza di reflusso gastroesofageo tale ipotesi non va esclusa dato che l'ansia e la collera trattenuta possono, per esempio, acuire i sintomi tipici della patologia. In Medicina Tradizionale Cinese si parla di squilibrio del Meridiano dello Stomaco, che si evidenzia con il bruciore di stomaco, i dolori alle spalle ad al collo e...con ulteriore ansia e nervosismo. Insomma un gatto che si morde la coda!
  • E di notte tale bruciore tende ad aumentare e durare più a lungo, spesso a causa di un'incontinenza della valvola cardiale che favorisce la risalita degli acidi in esofago irritando le mucose. Oltre alla dieta può essere utile in questi casi posizionare un rialzo sotto il materasso per far sì che la forza di gravità ostacoli la risalita degli acidi.

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