Riporto un articolo datato il 18 gennaio 2013
di Filippo Ongaro
Un nuovo studio
pubblicato recentemente sull’American Journal of Clinical
Nutrition conferma che i multivitaminici sono sicuri.
Da anni vitamine e
minerali sono gli integratori più usati nel mondo occidentale
nonostante sia ancora in corso un acceso dibattito tra medici e
ricercatori non solo sulla loro efficacia nel prevenire le malattie ma
perfino sulla loro sicurezza.
La ricerca in
questione, svolta da un gruppo australiano, è una meta-analisi di 21 studi
randomizzati per un campione complessivo di oltre 91.000 soggetti con età media
di 62 anni che hanno assunto multivitaminici per una durata non inferiore ad 1
anno (in media per 43 mesi).
Secondo gli autori i
dati pubblicati confermano che i multivitaminici non causano alcun
aumento della mortalità ma semmai una sua riduzione, anche se statisticamente
non significativa.
Sebbene la metodologia
applicata garantisca il massimo livello di evidenza, analisi simili hanno
prodotto in altri casi risultati diversi.
Per esempio, una
meta-analisi sull’effetto degli antiossidanti pubblicata nel 2007 sulla
prestigiosa rivista JAMA concluse che terapie con beta carotene,
vitamina A e vitamina E possono aumentare la mortalità.
In questo caso
l’analisi fu fatta su ben 66 studi randomizzati ma allo stesso tempo più di 400
studi furono esclusi perché non erano stati riportati casi di morte.
A seguito di alcune
critiche un gruppo di esperti ha successivamente rianalizzato gli stessi
dati arrivando alla conclusione che 24 studi indicavano una riduzione di
mortalità in chi assumeva antiossidanti, 39 nessuna differenza significativa
con chi non li assumeva e 3 un aumento di mortalità in chi ne faceva uso.
Risulta però difficile
confrontare questo tipo di studi in quanto gli effetti complessivi
dell’assunzione di un multivitaminico sono diversi da quelli ottenuti con una
singola vitamina antiossidante.
Quasi sempre poi non
viene fatta alcuna distinzione tra le tipologie di vitamine assunte.
Tuttavia è noto per
esempio che l’effetto dell’alfa tocoferolo è ben diverso da quello del gamma
tocoferolo anche se in entrambi i casi si parla genericamente di vitamina
E.
Non è detto poi che
studiare gli effetti di vitamine e antiossidanti prendendo la mortalità come
unico parametro sia la cosa più sensata.
Sarebbe più logico valutare
alcuni parametri di funzionalità dell’organismo più specificatamente connessi
con la terapia in oggetto tra cui, prima di tutto, la qualità della vita degli
utilizzatori.
Pare infatti che le
persone non utilizzino vitamine e antiossidanti tanto nella speranza di vivere
più a lungo quanto semplicemente di vivere meglio.
Un sondaggio condotto
negli Stati Uniti su circa 2000 soggetti da IPSOS Public Affairs per
conto del Council for Responsible Nutrition (un’associazione
commerciale di produttori di integratori) conferma che il desiderio di
salute e benessere in generale è la ragione principale che spinge le
persone ad utilizzare un multivitaminico (40% dei casi) seguita dalla volontà
di compensare deficienze nutrizionali (29% dei casi).
Dare per scontato
infatti che attraverso la nutrizione si ricavino quantità sufficienti di
vitamine è oggi difficile visto che pochissime persone riescono ad assumere con
regolarità le 5 porzioni di verdure al giorno raccomandate dagli esperti.
In attesa che ulteriori
studi chiariscano il ruolo di vitamine e antiossidanti sembra comunque che
i consumatori abbiano già le idee piuttosto chiare.
Sempre secondo il
sondaggio IPSOS il 69% degli interpellati infatti dichiara di fare uso di
qualche integratore e l’84% degli utilizzatori afferma di essere certo della
sicurezza, qualità ed efficacia dei prodotti assunti.
E in Italia secondo
alcuni dati pubblicati nel 2008 su Largo Consumo, 1 persona su 3 usa
integratori alimentari e nel 48% dei casi la ragione è anche da noi la
ricerca di un miglior benessere psicofisico.
E i medici cosa ne
pensano?
Uno studio del
2009 indica che il 72% di loro usa integratori alimentari e che nel 79%
dei casi li consigli ai pazienti.
Forse anche i medici, in
attesa di altre conferme, si sono convinti dei benefici.
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