La tecnica del sollevamento pesi e del
bodybuilding è stata spesso giudicata inefficace nel raggiungimento di una
forma fisica ideale, se non nell'ottica di irrobustire la figura. Per molti,
quindi, tale attività ginnica viene considerata solo come un vanitoso sfoggio
di muscoli.
Si tratta di un mito da sfatare, anche perché più
muscoli significano un metabolismo più alto e veloce, e quindi la capacità di bruciare
calorie più in fretta.
E’ efficace quanto la corsa nel bruciare le calorie, ma è
più efficace della corsa nel far sì che le calorie bruciate provengano dai
grassi e non da altre forme energetiche.
Uno Studio della Boston University School of Medicine ha
posto sollevamento pesi e jogging sullo stesso piano: entrambi
presentano infatti gli stessi benefici effetti nel bruciare calorie e
nello scongiurare il rischio di diabete.
Sono stati studiati dei topi
creati in laboratorio con un particolare gene che, una volta attivato, ha dato
loro muscoli simili a quelli prodotti dal sollevamento pesi. I ricercatori
hanno visto che, disattivando il gene, i topi alimentati con una dieta da
fast-food ricca di grassi e zuccheri diventavano obesi in breve tempo
sviluppando inoltre problemi al fegato.
Al contrario, se attivato, il gene faceva bruciare il grasso
in eccesso e preveniva anche il diabete di tipo II aiutando i topi a regolare
l’insulina anche senza aumentare la loro attività fisica.
Il segreto - secondo i ricercatori - sta proprio in
particolari tipi di muscoli che si sviluppano con il sollevamento pesi, che
consentono di bruciare energia anche se non si pratica molta attività fisica.
Si tratta di una scoperta che potrebbe essere
particolarmente utile per le persone anziane, che possono avere problemi con la
corsa. Il sollevamento pesi, infine, fornisce altri effetti salutari, sia sul
lungo termine (irrobustisce le ossa), sia sul breve periodo (tonifica il corpo).
Il tutto, ovviamente, deve essere sempre abbinato ad un corretto regime
alimentare e a sane abitudini di vita.
FONTE: Research Suggests Weight Training Equals Weight Loss |
ANCORA UNA COSA...
Per il dimagrimento non basta solo la dieta!!!
Un «sistema di sicurezza»
interno fa conservare l'energia anche in situazioni di carenza di calorie,
riducendo l’effetto dimagrante della sola restrizione calorica.
Non basta
soltanto mettersi a dieta ma è necessario anche l’esercizio fisico.
A spiegare uno
dei possibili meccanismi responsabile degli scarsi risultati che si ottengono
con la sola restrizione calorica è uno Studio pubblicato sull’American Journal of Physiology,condotto dai ricercatori dell’OregonHealth & Science University.
Gli scienziati americani sono
giunti a tali conclusioni studiando il comportamento di 18 femmine di scimmia
(macaco rhesus), dopo averne diminuito del 30% l’apporto calorico. Dopo 4
settimane di dieta non è stata registrata alcuna significativa perdita di peso
nelle scimmie, mentre è stata riscontrata una notevole diminuzione della loro
attività. I livelli naturali di attività fisica, quindi, hanno cominciato a
diminuire subito dopo l’inizio della restrizione calorica: quando
quest’ultima è stata ulteriormente abbassata per 4 settimane successive,
l’attività fisica delle scimmie è diminuita ancora. Risultati diversi sono stati
ottenuti da altre 3 scimmie alimentate normalmente, ma indotte a svolgere
un’ora di esercizio fisico al giorno: in questo modo esse hanno ottenuto una
perdita di peso significativa.
In pratica, la
sola riduzione calorica non porta a grandi risultati perché tende a diminuire
il metabolismo basale, per cui
l’organismo brucia meno calorie e quindi non si dimagrisce in modo rilevante.
Le ricerche hanno ormai assodato che l’approccio ideale per affrontare l’obesità deve essere multidisciplinare e
integrato: si deve intervenire con una terapia cognitivo-comportamentale per motivare il soggetto a dimagrire e a correggere abitudini sbagliate
ormai consolidate, e al contempo va attuata un’educazione alimentare e
praticata l’attività fisica.
Il movimento è
fondamentale perché permette di attivare tutta una serie di meccanismi
molecolari che
portano alla formazione di nuovi mitocondri, che sono il motore
delle cellule.
FONTE:
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