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Il presente studio mira a quantificare le forze muscolari che agiscono sull'articolazione dell'anca durante la corsa, e come queste variabili siano influenzate dai cambiamenti nella cadenza.
A 30 podisti sani è stato chiesto di correre a 3 diverse velocità (90%, 100% e 110% della cadenza preferita). Le forze e le potenze sviluppate da ogni muscolo sono state rilevate e confrontate per tutte le diverse cadenze.
Il medio gluteo ha mostrato il più alto picco di forza durante la corsa.
La maggiore cadenza ha portato ad un aumento di attività dei muscoli flesso-estensori dell'anca e degli ischiocrurali durante la fase di oscillazione; mentre si è osservata una diminuzione del picco di forza dei muscoli glutei e del piriforme durante la fase di risposta al carico.
Queste osservazioni dimostrano che aumentando la cadenza ad una data velocità di corsa si ottiene un lavoro maggiore per i muscoli ischiocrurali e glutei nella fase di oscillazione, mentre si riduce il carico di lavoro della muscolatura glutea e del piriforme durante la fase di risposta al carico.
da: Lenhart et al, J Orthop Sports Phys Ther (2014). Tutti i diritti sono riservati al Journal of Orthopaedic & Sports Physical Therapy (Epub ahead of print).
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Immagine presa da: docpods.com |
Per molto tempo si è pensato che la scelta di una calzatura appropriata fosse uno dei principali interventi per prevenire infortuni legati alla corsa in soggetti con piede pronato.
Recenti ricerche sembrano sconfessare questa ipotesi e questo studio è stato condotto con l'obiettivo di valutare l'effetto del tipo di calzatura.
Gli autori hanno ipotizzato che la distanza corsa fino al primo infortunio non variasse tra diverse morfologie di piede mantenendo fisso il tipo di scarpa utilizzato.
Sono stati reclutati 927 soggetti, corridori a livello amatoriale, e l'atteggiamento posturale dei loro piedi è stato classificato utilizzando il Foot Posture Index (FPI) in molto supinato, supinato, neutro, pronato e molto pronato. Ai partecipanti sono state fornite scarpe da corsa neutre (Adidas Supernova Glide 3) ed un cronografo con GPS (Garmin Forerunner), e sono stati seguiti per un anno.
Gli infortuni conseguenti alla corsa sono stati definiti come qualsiasi problema muscoloscheletrico agli arti inferiori o alla schiena che abbia limitato l'attività di corsa per almeno una settimana. 252 partecipanti hanno subito almeno un infortunio, ed in 63 casi si è trattato di infortuni bilaterali.
Questo studio non ha rilevato differenze significative nella distanza percorsa fino al primo infortunio tra diverse posture del piede. Anzi, i partecipanti con piede pronato hanno fatto registrare un minor numero di infortuni per 1000km di corsa rispetto ai soggetti con piede neutro.
Da: Nielsen et al., Br J Sports Med (2014) 440-447.
Tutti i diritti sono riservati a BMJ Publishing Group Ltd.
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