Quel maledetto strato di grasso (sulla pancia, sui fianchi, sui glutei, sulle braccia....) è un pensiero fisso che ci ossessiona un pò tutti.
Chi tra di noi non si è mai sentito "troppo grasso" almeno una volta nella vita?
E allora via alle diete fai-da-te, alle corse al parco fino allo sfinimento, ai cibi magri che più magri non si può... ma spesso purtroppo con risultati molto limitati se non addirittura inesitenti.
E' a questo punto che spesso salta fuori la famosa frase "non ci posso fare niente, sono così di costituzione". Basta, non si ha più voglia di lottare, ha vinto lui. Ha vinto il grasso.
Lo scopo di questo articolo è di far si che non dobbiate mai più dire questa frase.
Che cos'è il grasso e come si forma?
Qualunque esperto di strategia militare vi dirà che il punto chiave per sconfiggere il nemico è conoscerlo. E noi lo conosciamo il nostro nemico, il grasso? Sappiamo com'è fatto, perchè si accumula, come risponde agli stimoli esterni, come si elimina?
Il cosiddetto "grasso" si deposita nel nostro corpo in varie zone e sotto diverse forme, ma nella sua accezione più comune è costituito da cellule altamente specializzate dette adipociti. Esse hanno la funzione di sintetizzare, accumulare e cedere lipidi alle parti dell'organismo che ne fanno richiesta. Non dimentichiamoci infatti che le sostanze lipidiche (i "grassi") non sono il male assoluto, ma anzi sono indispensabili per il buon funzionamento del nostro corpo essendo deputati, tra le altre cose, alla produzione di energia e al mantenimento della temperatura corporea. Se vengono immessi in quantità eccessiva attraverso il cibo, però, possono effettivamente depositarsi e creare problemi di obesità, trombosi, ristagni linfatici e molti altri tipi di disturbi metabolici.
Contrariamente a quanto si pensa, tuttavia, quando ingrassiamo non stiamo aumentando il numero di adipociti. Il loro numero infatti aumenta solo durante l'età dello sviluppo in modo abbastanza proporzionale alle abitudini alimentari (ecco perchè bisogna evitare di dare cibo spazzatura ai nostri bambini!) ma poi oltre i 20 anni rimane costante.
In età adulta il nostro corpo NON genera più nuove cellule adipose. Ciò che in realtà facciamo quando mangiamo troppo e male è andare a riempire sempre di più queste cellule già esistenti. A seguito di ciò ciascuna di esse si gonfia. E quando milioni di piccole cellule disposte sulla fascia addominale raddoppiano il loro volume... raddoppia il suo volume anche la nostra pancia!
Come avviene l'accumulo di lipidi negli adipociti?
Uno dei principali meccanismi per cui si verifica l'accumulo di lipidi nelle cellule adipose è dovuto all'azione dell'insulina. Dopo aver mangiato, le sostanze presente nei cibi si riversano nel torrente ematico e gli zuccheri in particolare fanno alzare la glicemia (generando un picco glicemico). Ma il nostro organismo vuole mantenere circa costante questo valore e se esso aumenta troppo secerne un ormone (l'insulina") che ha la capacità di catturare gli zuccheri in eccesso.
E secondo voi l'insulina dove li porta tutti questi zuccheri? Bravi, risposta esatta!
Nelle cellule adipose!
Lì gli zuccheri vengono ulteriormente modificati e stoccati sotto forma di più conservabili lipidi. Il corpo ti sta dicendo "bene, mi hai dato molti zuccheri. Quelli che non mi servono immediatamente li metto via per i tempi di magra". Meccanismo perfetto, ma il problema è che i tempi di magra nel mondo occidentale non arrivano mai. Ma il corpo non lo ha ancora capito (sono variazione metaboliche che richiedo no decine di migliaia di anni) e quindi continua a stoccare energia. Cioè grasso.
Guardiamo il grafico, e diciamo che il nostro corpo vuole che la glicemia rimanga costantemente tra la linea rossa e quella verde, chiamiamo questa zona "fascia ottimale".
Se mangiamo un cibo ad alto indice glicemico, la glicemia del sangue avrà un picco e il corpo rilascerà insulina per abbassarla (con conseguente deposito di lipidi, come abbiamo visto). L'insulina è molto efficace e abbassa assai rapidamente la glicemia, col rischio di abbassarla anche troppo (scende cioè sotto la linea verde).
In questo caso quello che fa il corpo per riportarla nella fascia ottimale è di inviare al cervello lo stimolo della fame, in particolare di cibi dolci. Noi ovviamente li mangiamo, e il ciclo ricomincia....
Tradotto in pratica.
A colazione mangiamo il caffè con due biscottini. Entra in azione l'insulina.
Alle 10 si apre il classico buco nello stomaco, e allora giù di snack o di crackers.
Ri-entra in azione l'insulina.
Alle 12 di nuovo super fame e ci facciamo una bella pasta. Ri-ri-entra in azione l'insulina...
Come si può evitare o ridurre il picco insulinico e l'accumulo di grasso?
Allora qual'è il trucco per evitare che l'insulina depositi troppi lipidi negli adipociti, dando il via in pratica al processo di dimagrimento? Semplice. Basta cercare di non andare mai fuori dalla fascia ottimale, cioè mangiare POCO e SPESSO, ma soprattutto mangiare cibi a BASSO indice glicemico, cioè cibi che non facciano partire fiumi di insulina.
E' bene evitare cibi zuccherati raffinati e farinacei bianchi.
Preferire invece spuntini ricchi di farinacei integrali, fibre, proteine, acidi grassi insaturi (di questi ultimi ho parlato più nel dettaglio in questo articolo), meglio ancora se mescolati tra loro. Insomma un cracker integrale con sopra i fiocchi di latte e un paio di noci o un frutto possono costituire un esempio di spuntino ideale. Vi sazierà per più tempo e soprattutto non vi farà impennare la glicemia. Quindi niente picco insulinico. Quindi niente grasso... LO DICE LA SCIENZA!
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