OLI ESSENZIALI. Tutto ciò che devi sapere per utilizzarli nel modo migliore

È risaputo che da alcune piante è possibile estrarre delle miscele di sostanze organiche volatili conosciute come "oli essenziali". Essi sono noti già dall'antichità e sono stati utilizzati per molteplici scopi come la cosmesi e l’alimentazione. In particolare essi venivano e vengono tuttora impiegati in campo medico per le loro proprietà terapeutiche. Nonostante la diversa composizione chimica degli oli essenziali, essi hanno in comune alcune proprietà generali: antisettiche*, antibatteriche*, antifungine* e antiossidanti*.

Fin dai tempi antichi le erbe venivano utilizzate per i loro principi attivi a scopo non solo culinario ma anche fitoterapico e cosmetico. Tra le proprietà conosciute vi erano anche quelle antimicrobiche* delle piante officinali tanto che nei periodi delle epidemie le erbe aromatiche rappresentavano la principale forma di prevenzione contro le infezioni. È noto ad esempio l’uso del rosmarino durante i periodi di peste (Lawless, 1992).

Il potere antibatterico è l’area più studiata degli oli essenziali e questa proprietà è l’unica che è realmente ben conosciuta e usata regolarmente (Lawless, 1999).
Un agente antimicrobico può avere funzione battericida, cioè essere in grado di uccidere i batteri,  o  batteriostatica cioè essere capace di impedire l’accrescimento dei batteri realizzando una condizione nota come "batteriostasi"* (Lanciotti, 1992).

Che cosa sono dunque gli oli essenziali e da cosa sono composti? Tra le proprietà che possiedono, esistono anche quelle antimicrobiche? Quale olio essenziale analizzato manifesta un maggior potere antimicrobico?


DEFINIZIONE ED INFORMAZIONI "ESSENZIALI" 

Con il termine "oli essenziali" si definiscono i principi aromatici che sono contenuti nei vegetali e che vengono ricavati per distillazione in corrente di vapor acqueo. Oltre che per la diversa composizione chimica e le diverse caratteristiche fisiche, questi oli si differenziano da quelli stabili, o comunque dai grassi che sono contenuti nei vegetali, perchè sono volatili, cioè, con facilità, tendono a passare allo stato gassoso (evaporano).
Nelle piante, le cellule che immagazzinano le essenze, possono trovarsi in qualsiasi parte della pianta: nel fiore, nelle foglie, nelle gemme, nei semi, nei frutti ed anche nel legno e nelle radici. 
Il termine "olio essenziale" deriva da un nome coniato nel XVI secolo dal medico e alchimista svizzero Paracelso: egli chiamò infatti "Quinta Essentia"  uno dei componenti di un miscuglio estratto da una pianta (Burt, 2004).

Due sono le tecniche di estrazione consentite dalla Legge per poter estrarre gli oli essenziali a scopo terapeutico :

1. La distillazione in corrente di vapor d'acqua, che è il metodo principale per ottenere un prodotto di qualità 100% naturale, cioè senza tracce di solventi chimici. La materia vegetale da distillare concede al vapore le sue sostanze volatili, che dopo la refrigerazione, si separano nuovamente e si raccolgono in tante preziose goccioline, appunto, gli oli essenziali.



2. L’altro metodo è la spremitura o pressatura. Questo metodo si usa per ottenere gli oli essenziali che sono contenuti  nella buccia degli agrumi.


La composizione di un'essenza è influenzata dal clima e in particolare dalla stagionalità.
Altri parametri importanti che influiscono sulla composizione delle essenze sono l’area geografica dove è cresciuta la pianta, l’altitudine (Rota et al., 2007), il tipo di terreno, la presenza di differenti quantità d’acqua, la pendenza del terreno, le modalità di coltivazione e,  fattore molto importante, la durata della foto esposizione (esposizione alla luce del sole).  Infatti la formazione delle essenze è strettamente legata all'azione della luce e del calore del sole (Burt, 2004).
Con  il  termine  "momento balsamico" si indica il periodo in cui c'è maggiore concentrazione dei principi odorosi. Questo particolare momento può variare in relazione alle diverse parti della pianta(per esempio foglie e fiori) o anche a seconda del giorno e dell'ora.
La qualità degli oli essenziali, viene misurata mediante dei test:
  • quelli organolettici, che si basano sulla percezione dei sensi aspetto, colore ma soprattutto odore,
  • quelli fisici (solubilità in alcool, densità,  indice di rifrazione)
  • e quelli chimici (titolo dei principali costituenti, ricerca di sostanze estranee, indice di acidità) . 


LE PROPRIETA'

Le proprietà fisico-chimiche

Gli oli essenziali sono, nella maggior parte dei casi, liquidi a temperatura ambiente, di consistenza oleosa e più o meno fluidi. Essi sono insolubili o poco in acqua (sulla quale galleggiano), alla quale però trasmettono il loro aroma perché lievemente idrofili. Sono invece solubili in alcol, etere, cloroformio e nella maggior parte dei solventi organici. Sono tutti dotati, a causa della loro volatilità, di odore aromatico forte e per lo più gradevole. Questa caratteristica li contraddistingue tra l’altro dagli altri oli o lipidi (Pedretti, 2003).

Le proprietà biologiche

Nonostante la diversa e variabile composizione chimica degli oli essenziali, essi hanno in comune alcune proprietà generali: antisettiche, antibatteriche (Nedorostova et al., 2009) e antifungine (Preuss et al., 2005).
Alcuni oli essenziali possiedono inoltre anche proprietà antiossidanti, antivirali, analgesiche, antinfiammatorie, antitossiche, astringenti, digestive, drenanti, tonificanti, cicatrizzanti, immunostimolanti, mucolitiche ed espettoranti (Lawless, 1992).



Gli usi più comuni

Date le numerose proprietà oggigiorno gli oli essenziali vengono utilizzati in particolare nell'industria alimentare come aromatizzanti e come conservanti (Nguefack et al., 2009), nell'industria cosmetica (Bakkali et al., 2008) come profumi e nell'industria farmaceutica quali componenti di medicamenti.
L’utilizzo degli oli essenziali in aromaterapia costituisce meno del 2% del mercato totale (Burt, 2004).
Gli oli essenziali sono inoltre utilizzati in ambito domestico come cosmetici, per bagni profumati e massaggi, per profumare gli ambienti (Lawless, 1992) e infine, come insetticidi (Enan, 2001).

Utilizzo degli oli essenziali nella fitoterapia e nell'aromaterapia

Gli oli essenziali vengono utilizzati nell'ambito della fitoterapia, dell’aromaterapia e della cosmesi (Lawless, 1999).
La "fitoterapia" rappresenta la pratica terapeutica che prevede l'impiego delle piante officinali o degli estratti da esse ottenuti per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere (Heinrich et al., 2004).
La fitoterapia è una delle più antiche pratiche usate dall'uomo per curare i propri disturbi, se ne
trovano tracce in civiltà antichissime come quella degli egizi, degli indù, dei greci, dei cinesi e dei romani (Campanini, 2004).
Con l’avvento della chimica e dei primi farmaci di sintesi, la fitoterapia è stata accantonata, per essere riscoperta, negli ultimi decenni, sia come metodo integrativo da affiancare alla medicina
convenzionale, sia come rimedio alternativo (Lawless, 1999).
I prodotti fitoterapici sono disponibili come estratti per esempio in capsule, compresse o tinture
(miscele di alcol e acqua, in cui la pianta è lasciata a macerare per un certo periodo) che ne semplificano l’uso. È anche possibile preparare dei semplici prodotti fitoterapici come decotti o infusi (Capasso, et al., 2008).

L’aromaterapia costituisce una pratica terapeutica che impiega gli oli essenziali (Lawless, 1992).
La pratica aromaterapica può essere considerata una parte del più grande ambito della fitoterapia, in quanto l’olio essenziale è solo uno dei diversi modi in cui una pianta può diventare rimedio.
Benché la maggior parte delle piante dalle quali si estraggono gli oli essenziali sono usate anche nella fitoterapia, è importante differenziare le qualità terapeutiche di un particolare olio da quelle della pianta, intera o preparata in altro modo. È importante ricordare che l’olio essenziale è chimicamente distinto dall'olio vegetale originato dalla pressione a freddo di frutti o semi (Lawless, 1999).
Nella medicina popolare così come in aromaterapia, gli oli essenziali e le molecole aromatiche sono state usate e tutt'ora lo sono, come agenti terapeutici (Heinrich et al, 2004). Questi composti naturali esercitano significativi effetti biologici e farmacologici, dovuti principalmente alla loro natura "grassa" (Lawless, 1999).

Il potenziale terapeutico degli oli essenziali non è stato ancora stimato in tutta la sua portata. Resta ancora molto da scoprire riguardo il loro aspetto farmacologico, benché molte erbe medicinali siano impiegate fin dai tempi antichi. Questo è dovuto alla grande complessità della composizione degli oli essenziali, che contengono numerosissimi composti diversi (Capasso et al., 2008).

Va ricordato che anche gli oli essenziali fanno parte della medicina integrativa e, come ogni metodo di cura, è consigliabile evitare il fai da te facendosi seguire da uno specialista, in questo caso un aromaterapeuta.


Modalità di impiego degli oli essenziali

Come norma generale, è preferibile impiegare gli oli essenziali solo diluiti ed omogeneizzati in una sostanza naturale neutra (eccipiente) prima di venire somministrati o applicati per via esterna. Lo rende consigliabile l’elevata concentrazione degli oli e la potenziale irritazione o il possibile danno che possono causare in forma non diluita alle mucose o alla pelle (Capasso et al., 2008).
L’impiego di un buon eccipiente è spesso la chiave del successo terapeutico; il suo ruolo principale  è  quello  di  diluire  e  disperdere  gli  oli  essenziali  e  facilitarne  il  dosaggio  e l’assorbimento.
Se l’eccipiente usato possiede inoltre delle proprietà emulsionanti, gli oli essenziali potranno mescolarsi con i liquidi acquosi, facilitando così la loro dispersione e la loro penetrazione nei tessuti (Lawless, 1999).

Esistono diverse modalità di impiego terapeutico degli oli essenziali:
  • Assunzione per via orale: gli oli essenziali possono essere usati per via orale per trattare un’infezione del tubo digerente (diarrea, problemi di flora intestinale). L’ambiente del tratto digerente è essenzialmente un ambiente "acquoso": è dunque importante che gli oli essenziali ingeriti siano diluiti e ben emulsionati (grazie ad un particolare eccipiente) in una soluzione acquosa. Più l’emulsione è omogenea, più gli oli essenziali saranno attivi e non irritanti (Capasso et al., 2008)
  • Assunzione per via rettale: l’uso di supposte permette un assorbimento rapido ed efficace degli oli essenziali. Questa è la via più pratica e più raccomandabile per i bambini. È anche utile per le persone che non possono assumere oli essenziali per via orale (Lawless, 1999).
  • Applicazione cutanea: gli oli essenziali possono essere applicati sulla pelle o sul cuoio capelluto. Oltre ad essere usati per dei massaggi terapeutici, essi permettono di disinfettare o di trattare alcune patologie della pelle (piaghe, ascessi, funghi e micosi, infezioni varie, eczemi). Per l’applicazione sulla pelle occorre utilizzare degli eccipienti come degli oli vegetali o saponi liquidi (Lawless, 1999), oppure si può usare una preparazione di oli essenziali dispersi in una soluzione acquosa od un’emulsione (olio in acqua).
  • Diffusione atmosferica: gli oli essenziali sono dei prodotti aromatici, dunque particolarmente adatti ad essere nebulizzati nell'atmosfera grazie a particolari diffusori (Campanini, 2004).

Il massaggio con gli oli essenziali rappresenta spesso la forma più diffusa di trattamento per quanto riguarda la loro applicazione cutanea (Lawless, 1999).
L’applicazione  sulla   pelle   attraverso  il   massaggio  facilita  l’assorbimento  e   la penetrazione dell’olio. Le molecole aromatiche entrano attraverso i follicoli dei peli e le ghiandole del sudore ed essendo solubili nei lipidi possono penetrare anche attraverso il film idrolipidico della pelle. (Lawless, 1999).
I capillari sanguigni sottostanti possono quindi assorbire l’olio essenziale che entra facilmente nel circolo sistemico. È stato calcolato un diverso grado di assorbimento delle componenti aromatiche nel sangue, variabile dal 4% al 25% (Campanini, 2004).

L’AZIONE DEGLI OLI ESSENZIALI SULL'UOMO

Gli oli essenziali esercitano delle attività terapeutiche polivalenti i cui meccanismi d’azione non sono sempre chiari e univocamente individuati. Tuttavia si può dire che gli oli essenziali influenzano tutti i sistemi organici con un’azione di potenziamento delle funzioni vitali; ma accanto a questa attività ve ne sono altre, caratteristiche per un loro tropismo (risposta a uno stimolo esterno) specifico verso un organo, un sistema o un apparato. 
Bisogna tener presente che le azioni terapeutiche degli oli essenziali sono sempre integrate e mai isolate o limitate ad una funzione o ad un organo. 
I costituenti chimici delle essenze, il loro odore, il loro sapore agendo singolarmente o in sinergia determinano sempre un'azione globale che coinvolge l'unità psicosomatica dell'uomo (Pedretti, 2003).


Gli oli essenziali, hanno molte opportunità, di impiego. 
Essi non hanno semplicemente il compito di riparare i nostri piccoli disturbi ma possono anche prevenirli cercando di creare un equilibrio ed un benessere psicofisico totale.



Proprietà curative

Alcuni oli essenziali hanno un grande potere antisettico, prima fra tutti la Lavanda che ha un' "azione antibiotica" naturale. Gli oli essenziali, sono sostanze "vive" ed hanno la capacità, attiva dinamica e selettiva, di distruggere la flora e la fauna microbica; invece gli antibiotici di sintesi  distruggono  senza  fare  distinzione  anche  virus  batteri  e  germi  non  patogeni.
Facendo sia massaggi ed inalazioni con oli essenziali si esercita una grande azione preventiva ed i globuli bianchi subiscono una grande stimolazione: in questo modo l'organismo viene stimolato  a  potenziarsi  e  di  conseguenza  a difendersi da solo dalle infezioni.
Gli  oli essenziali, fluidificano il sangue e la linfa, ripuliscono i vasi sanguigni, i reni le articolazioni e la vescicola biliare e aiutano lo scioglimento dei calcoli.
Agiscono sugli organi addetti alla espulsione di sostanze tossiche (reni, fegato, ghiandole della pelle ed intestino crasso) aiutando così la pelle a liberarsi dalle tossine e dagli scarti del corpo svolgendo un'azione disintossicante .
Le singole essenze possono avere proprietà, cicatrizzanti, diuretiche*, antispasmodiche, rimineralizzanti*.

Uso in cucina

Gli oli essenziali quali l'anice, l'arancio, la vaniglia il basilico possono essere usati anche in cucina, esaltando il sapore delle pietanze, altri oli meno saporiti ma sempre molto profumati mantengono intatte le proprie caratteristiche anche se miscelati ai cibi. 
Se ad esempio si vuole esaltare il sapore di una torta di fragole basta aggiungere 2 o al massimo 3 gocce di olio essenziale di vaniglia. 
L'olio essenziale non va assolutamente versato direttamente sulla pietanza, perchè, ne rovinerebbe la fragranza, bisogna diluirlo in un altro liquido o alcolico o oleoso (burro, panna, tuorlo d'uovo, ricotta, aceto grappa, vino). 
Altro avvertimento molto importante: non aggiungere mai l'olio essenziale su un alimento quando è appena iniziata la cottura. Con il calore i principi attivi dell'olio essenziale andrebbero distrutti. Viceversa il calore moderato aiuta l'olio essenziale a diffondersi impedendone la dispersione.


Azione sull'apparato digerente

Il tubo gastroenterico e le ghiandole annesse sono nettamente influenzati dagli oli essenziali (Pedretti, 2003). Essi stimolano, attraverso la sollecitazione delle terminazioni nervose dei recettori gustativi e olfattivi, le secrezioni salivare, gastrica ed enterica migliorando il processo della digestione (Lee et al, 2004). 
Se somministrati per via interna essi agiscono anche con un meccanismo ghiandolare a seguito di una stimolazione diretta delle ghiandole gastriche secernenti. 
Esistono altre azioni  di   notevole  importanza  come  ad   esempio  quella  antispasmodica  sulla muscolatura liscia (Hajhashemi et al, 2000; Görnemann et al., 2008), quella anti fermentativa*, quella antiacida* e quella carminativa (azione che favorisce l’espulsione di gas  dall'apparato  digerente).  Alcuni  oli  essenziali  infine  si  caratterizzano  per  un singolare effetto protettivo sul tratto gastroenterico, prevenendo l’insorgenza di ulcera gastrica (Gomes Silva et al, 2009).

Azione  sull'apparato  cardiocircolatorio

Il  cuore  e  i  vasi  sanguigni  sono  sensibili anch'essi alle proprietà degli oli essenziali (Lahlou et al, 2002). Alcuni oli essenziali stimolano il muscolo cardiaco mentre altri rallentano la frequenza cardiaca (Lahlou et al, 2004). 
Anche il diametro dei vasi sanguigni può essere influenzato dagli oli essenziali che provocano ipotensione o ipertensione  tramite meccanismi muscolari o nervosi (Lahlou et al, 2001).

Azione sul sistema nervoso

Alcuni oli essenziali manifestano un particolare effetto sul sistema nervoso centrale (Giorgetti et al, 2007) e su quello autonomo (Saeki, 2000). 
Alcuni oli essenziali possiedono proprietà convulsivanti (Socorro de Barros Viana et al.2000), mentre altri hanno proprietà anti convulsivanti* (Socorro de Barros Viana et al.2000)
Altri ancora hanno proprietà stimolanti (Churl Lim et al, 2004) calmanti o sedativi (Churl Lim et al, 2004; Blanco et al., 2009). 
Infine esistono oli essenziali che possiedono proprietà ansiolitiche (Linck et al., 2009).

Azione sullo stato psichico

Gli oli essenziali influendo sul sistema nervoso (Masago at al., 2000) producono effetti anche sullo stato psichico (Masago at al., 2000). È possibile comunque ottenere un effetto simile sulla psiche anche mediante l’olfatto, sfruttando l’odore che promanano gli oli essenziali (Haze et al, 2002). La porzione superiore della cavità nasale è tappezzata dalle terminazioni nervose delle cellule olfattive bipolari. Le molecole volatili dell’olio essenziale si legano ai recettori delle cellule olfattive che trasducono l'informazione chimica in un impulso elettrico che, confluendo nel nervo olfattivo, va a stimolare i centri olfattivi del talamo, del bulbo e del telencefalo (Campbell, 2006). In questo modo il semplice odore degli oli essenziali è in grado di condizionare l’umore e il sistema nervoso. È possibile constatare negli oli essenziali proprietà neurocalmanti o ansiolitiche (Gomes Silva et al, 2007) e neurostimolanti o antidepressivi  anche  quando  sono  somministrati  per  inalazione  (Pedretti, 2003). Tuttavia gli effetti dell’odore degli oli essenziali risultano essere altamente personali e non costanti nei vari individui. In questo caso quindi gli oli essenziali hanno effetti specifici su ogni individuo (Masago et al., 2000).

Azione sul sistema endocrino

Gli oli essenziali, a prescindere dal contenuto di sostanze ormono-simili caratteristico di alcuni di essi, si comportano come degli ormoni vegetali (fito-ormoni).   Gli oli essenziali giungono ai tessuti specifici regolandone l’attività metabolica, la crescita e quindi comportandosi come fattori importanti di regolazione. È nota la loro azione stimolante o inibente su alcune ghiandole endocrine; ad esempio alcuni oli essenziali stimolano la secrezione degli ormoni ipofisari (Pedretti, 2003).

Azione sul sistema immunitario 

Le malattie batteriche che colpiscono l’uomo sono divenute numerose e cresce sempre di più l’elenco dei batteri catalogati dai microbiologi perché ritenuti colpevoli di essere la causa di qualche nuova affezione. Tuttavia la malattia batterica non è mai l’effetto immediato della patogenicità di un batterio quanto la risultante di due termini interagenti tra di loro: le naturali difese immunologiche proprie di ciascuno di noi e la virulenza del microbo. 
Per quanto non se ne conosca il meccanismo d’azione alcuni oli essenziali hanno la facoltà di stimolare la produzione di linfociti  rendendo  l’organismo  più  pronto  a  respingere  le  aggressioni  batteriche (Standen e Myers, 2004).

Azione sull'apparato respiratorio

Gran parte degli oli essenziali sono eliminati, in quantità maggiore o minore, attraverso l’apparato respiratorio a livello del quale esercitano un’azione antisettica, antispastica, espettorante* (Nicolato et al., 2009), spasmolitica e broncodilatatoria. (Gilani et al., 2009).

Azione sull'apparato urinario

Molti costituenti degli oli essenziali in fase di eliminazione esercitano un’azione diuretica ed antisettica. L’azione diuretica degli oli essenziali può essere l’effetto di un’influenza sul processo di ultrafiltrazione che avviene nel glomerulo (agglomerato di capillari sanguigni nel rene) oppure la conseguenza di una modesta irritazione dell’epitelio renale indotta dai costituenti dell’olio essenziale (Pedretti, 2003).

Azione sul tessuto tegumentario

Gli oli essenziali hanno spiccate caratteristiche lipofile* che li rendono solubili nei lipidi della pelle; si parla infatti di alto potere transcutaneo. Questa proprietà può essere sfruttata: per agire sugli organi profondi e sottostanti il punto di applicazione, per veicolare altre sostanze attive e per avere effetti sistemici. Infatti superata la barriera cutanea l’olio essenziale si propaga per diffusione nei liquidi extracellulari per giungere fino al sangue e alla linfa attraverso cui giunge infine ai tessuti e agli organi (Pedretti, 2003).

Azione antitossica 

L’alta resistività degli oli essenziali rispetto a quella del sangue è in grado di ostacolare la diffusione delle tossine. Appare più verosimile però che l’azione antitossica si esprima attraverso la captazione delle tossine circolanti da parte delle molecole aromatiche e la formazione di complessi atossici e inattivi (Pedretti, 2003).

Azione battericida e batteriostatica 

Gli oli essenziali possiedono un elevato potere battericida e batteriostatico, cioè sono in grado di uccidere o inibire i batteri patogeni (Sivropoulou et al., 1996; Burt, 2004; Can Vuuren et al., 2007). 
L'olio essenziale con un maggior potere antimicrobico risulta essere quello di Thymus vulgaris (Timo).


Se gli ultimi anni sono stati testimoni di una straordinaria rinascita dell'interesse per i metodi di cura naturali e la medicina erboristica ha raggiunto un buon grado di credibilità agli occhi dell’opinione pubblica in generale, l'uso anche clinico degli oli essenziali è sempre più considerato dal mondo medico e scientifico mano a mano che vengono riconosciuti l’efficacia a volte limitata e gli effetti collaterali indesiderabili di alcuni farmaci di sintesi (Lawless, 1999).


APPLICAZIONI PRATICHE

Bagni, mani e pediluvi ed idromassaggio.

Immergendosi regolarmente in acqua tiepida (28-30°C) o calda (35-38°C) si acquista igiene, bellezza e salute; questi benefici vengono potenziati se al momento in cui ci immergiamo aggiungiamo da un minimo di 5 ad un massimo di 12 gocce di una o più essenze. In questo modo le essenze non solo agiscono attraverso la pelle ma anche attraverso la respirazione del vapore.
Sfruttando al meglio le proprietà degli oli essenziali si può puntare sulla loro azione che può essere stimolante o rilassante, detergente o rinfrescante, per attivare la circolazione, per combattere la cellulite, per curare un raffreddore o addirittura per prevenirlo.

Per fare il bagno, invece occorre massaggiare tutto il corpo con una spazzola e poi immergersi nell'acqua calda. Questo tipo di operazione elimina dalla pelle le scorie e le cellule morte e dilata i pori preparando la pelle ad assorbire tutti i principi attivi contenuti nell'acqua.

Si possono anche fare bagni ai piedi ed alle mani (maniluvi, pediluvi). Versare in una bacinella contenente acqua calda 8-10 gocce d'essenza. Immergere poi le mani fino ai polsi o i piedi fino alle caviglie avendo cura di mantenere l'acqua alla giusta temperatura. Stranamente questi "bagni parziali" sono più efficaci dei bagni totali, probabilmente perchè nelle mani e nei piedi ci sono tanti punti riflessologici che corrispondono a vari organi del corpo. I pediluvi sono particolarmente efficaci per chi soffre di nevralgie, cefalee, stitichezza e dolori mestruali; generalmente sono utili per combattere la stanchezza e il sovraffaticamento.

Per fare i semicupi invece l'acqua deve arrivare sino a coprire il bacino; gli oli essenziali scelti per la cura del disturbo da curare vanno versati in misura di 8-10 gocce subito prima dell'immersione, ricordandosi di mescolare bene l'acqua per fare modo agli oli essenziali di penetrare nella pelle in modo equilibrato. Per facilitare la dispersione nell'acqua consiglio di miscelare gli oli essenziali scelti in un pugno di sale grosso marino: il sale, una volta assorbita la miscela e disciolto nell'acqua calda, favorirà una più omogenea dispersione delle essenza.
Alcuni dei principali disturbi che si possono curare con questo metodo sono le emorroidi le affezioni genitali, quelle urinarie ed intestinali.

Un sistema molto piacevole e rilassante che agisce sul sistema nervoso è l'idromassaggio: questo sistema è di grande aiuto nelle affezioni articolari. Per fare questa tecnica aggiungere nella vasca per idromassaggio alcune gocce di olio essenziale.

Applicazioni locali ed impacchi

Nel caso di distorsioni muscolari, tutti noi sappiamo l'efficacia di impacchi freddi sulla parte dolorante, oppure applicate sulla fronte e sulle piante dei piedi in caso di febbre troppo alta.
Oppure ancora nel caso di patologie renali, cardiache intestinali si è, sperimentato con successo l'efficacia di applicazioni tiepide o calde alla regione lombare, al torace, all'addome.
Applicare dei panni (impacchi) o delle garze ripiegate (compresse) intrisi con acqua tiepida calda o fredda e olio essenziale nella proporzione del 5%, sono dei preziosi rimedi in moltissimi casi.

Per arieggiare l'ambiente in cui ci si trova

E' bene ricordare quanto l'olfatto abbia un ruolo di fondamentale importanza nella relazione uomo - ambiente e all'immediata sensazione di piacere o di disgusto quando il nostro naso percepisce un determinato odore.
Il nostro naso è in diretto contatto con la centrale operativa del cervello e i messaggi di quest'ultimo investono prima la sfera psichica della persona prima ancora di quella organica.
Per questo è, molto importante per noi che l'ambiente dove viviamo e lavoriamo abbia un buon odore.
Una delle cose più, semplici è, quella di mettere da 5 a 20 gocce diluite nell'acqua dentro i caloriferi oppure dentro gli umidificatori.
Una cosa molto più, deliziosa è, quella di versare da 5 a 20 gocce (a seconda della grandezza dell'ambiente) nelle apposite lampade per profumi in cui l'acqua che contiene l'olio viene riscaldata o dalla fiammella sottostante di una candela o mediante la luce di una lampadina(che si trova sempre sotto la lampada).

Fumigazioni

Le fumigazioni sono la forma più, antica di aromaterapia, già, si conosceva questa tecnica ai tempi della Babilonia, dell'antico Egitto e dell'Inghilterra anglosassone. 
Questo tipo di aromaterapia disinfetta e sterilizza gli ambienti: nell'acqua da riscaldare viene aggiunta qualche  goccia  di essenza,  il vapore provocato dall'acqua in ebollizione è assai  benefico.
La fumigazione è consigliata nella stanza di un malato, negli ospedali, nelle sale operatorie, ambulatori, ecc. 

Inalazioni

Le inalazioni sono una tecnica guidata delle fumigazioni. In un recipiente si mette acqua bollente e si aggiungono 5 o 6 gocce di oli essenziali. Poi ci si china sopra il recipiente e si avrà, cura di coprire il capo con un asciugamano. Le fumigazioni sono particolarmente utili in casi quali il raffreddore, la sinusite , catarro, mal di gola, ecc.

Il massaggio

In questo modo i principi attivi degli oli essenziali penetrano con molta più facilità attraverso la pelle e, anche se l'assorbimento delle sostanze risulta più lento, è sicuramente più dolce e meno rischioso di quello fatto per via respiratoria o digestiva.
Il massaggio gioca un ruolo molto importante sul nostro corpo e fortunatamente questa tecnica sta vivendo un particolare momento positivo. Credo che prima del beneficio terapeautico, il massaggio, eserciti una funzione positiva sulla nostra psiche.
Quando viene effettuato il massaggio, il nostro corpo mette in relazione i pensieri alle sensazioni gradevoli che vengono inviate al nostro corpo tramite il massaggio. Questo vale per tutti i tipi di massaggi, da quello Svedese allo Shiatsu.
L'uso di un olio essenziale durante un massaggio ha un effetto duplice: da una parte le dita scivolano sul corpo in maniera diretta e fluida, dall'altra c'è una penetrazione guidata delle essenze che in questo modo possono agire al meglio sul nostro corpo.
Per i massaggi la percentuale dell'olio essenziale rispetto a quello vegetale vettore con cui viene mischiato varia dall' 1 al 3%.
Di solito prima del massaggio vengono fatte delle frizioni allo scopo di attivare la circolazione e preparare l'epidermide ad un ottimale assorbimento dell'olio. L'olio deve essere versato direttamente sulla mano e non sulla parte che deve essere trattata.
Ci sono poi, sempre nel campo della cosmesi e dell'igiene, creme per viso e corpo, shampoo , maschere, ecc.
Anche qui bisogna innanzi tutto tenere conto delle proprietà, specifiche delle essenze e soprattutto delle proprie simpatie. Per questi preparati la quantità di essenza deve essere calcolata intorno al 2%.


Uso interno

Gargarismi

Per il mal di gola, mal di denti o infezioni del cavo orale si possono utilizzare gli oli essenziali anche per fare gargarismi : 1/2 % di olio essenziale, in un bicchiere d'acqua. 

Enteroclismi

Per calmare e disintossicare l'ultimo tratto dell'intestino, si possono fare degli enteroclismi .
Si può, usare questa tecnica anche nei casi di diarrea, stipsi e colite. 
Per la digestione si prepara il rimedio diluendo l'olio essenziale con alcol puro, o versando direttamente le gocce di essenza su una zolletta di zucchero o su un cucchiaino di miele.
Miele e essenza possono anche essere disciolti in una tisana corrispondente all'olio essenziale scelto. 



I miei suggerimenti 

  1. Non mescolare più di 4 oli essenziali alla volta
  2. E' opportuno far durare una “cura” con gli oli essenziali dai 10 ai 40 giorni (cambiando poi  miscela a seconda delle esigenze).
  3. Vietatissima la somministrazione ai lattanti
  4. Effettuare la prova del dosaggio ridotto quando si usa una sostanza per la prima volta per non avere la brutta sorpresa di avere una rara ma pur sempre possibile allergia
  5. Seguire sempre i dosaggi prescritti dal medico o dall'aromaterapeuta per avere l'effetto desiderato e soprattutto evitare il rischio di cadere nell'effetto opposto.

Clicca QUI per scaricare gratuitamente un interessante documento dell'Istituto Superiore della Sanità sull'uso anche clinico degli oli essenziali.

BREVE GLOSSARIO (Fonte Enc.Treccani):

*Antiacido: sostanza capace di neutralizzare l'eccesso di acidità (o iperacidità ) gastrica.
*Antibattèrico: nel linguaggio medico, di sostanza che uccide o impedisce lo sviluppo dei batteri.
*Antifermentativo: sostanza capace di impedire la fermentazione, specie di un alimento.
*Antifungino: che si oppone allo sviluppo di funghi; antimicotico.
*Antimicrobico: sostanza che combatte i microbi ostacolandone l'attività.
*Antiossidante: sostanza capace di impedire o rallentare l'ossidazione di prodotti facilmente ossidabili e quindi alterabili, come i prodotti alimentari e farmaceutici, le plastiche, i cosmetici.
*Antisèttico: sostanza organica o inorganica in grado di inibire lo sviluppo e la moltiplicazione di microrganismi, usata a tale scopo in medicina (per uso esterno, per es. l'alcol e le soluzioni di acido fenico, o per uso interno, per es. l'elmitolo e l'urotropina) e nell'industria alimentare per impedire o ritardare l'alterazione di cibi e bevande.
*Antispasmodico: nella vecchia terminologia medica, lo stesso che antispastico.
*Antispastico: medicamento che elimina gli spasmi dei muscoli, agendo direttamente su di essi o tramite il sistema nervoso centrale o periferico.
*Batteriostasi: arresto di sviluppo di un ceppo batterico. Tale è l’effetto di alcuni antibiotici, che agiscono appunto sui germi nella loro fase moltiplicativa.
*Convulsivanti: che provoca convulsioni. Farmaco convulsivante (o un convulsivante s.m. ), sostanza capace di elevare notevolmente l'eccitabilità del sistema nervoso centrale.
*Diuretico: farmaco o sostanza capace di aumentare la secrezione dell'urina.
*Espettorante: farmaco o rimedio che facilita l'espulsione del catarro bronchiale per via orale.
*Lipofilo: sostanza che si scioglie nei grassi.
*Rimineralizzante: sostanza che apporta sali minerali all'organismo.

BIBLIOGRAFIA

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