Prodotti HERBALIFE: tutto fuorchè salute!

LO "STRANO CASO" del prodotto Herbalife Formula 1.

Herbalife Formula 1 é un barattolo da 550 gr. di polvere che, come indicato sulla confezione, contiene 21 pasti; è un prodotto incluso nella categoria "sostituto del pasto" cioè dovrebbe fornire tutti i principi nutritivi di un pasto normale con la peculiarità di essere ipocalorico.
I pasti sostitutivi, barrette o frullati che siano, vengono quindi consigliati e venduti a chi vuole perdere peso o magari mantenerlo stabile.

Ma  sono davvero prodotti salutari?
In particolar modo QUESTO PRODOTTO SPECIFICO tanto rinomato e consigliato da molti networkers è davvero un prodotto valido?

VEDIAMO...


Tanto per cominciare, viene consigliato di assumere un frullato di Formula 1 tutte le mattine a colazione. Secondo le indicazioni date dai venditori (che rarissimamente sono professionisti della salute o nutrizionisti, ma semplici persone "educate" durante vari meetings tra networkers secondo le linee guida aziendali Herbalife)  è la prima colazione a richiedere maggiormente carboidrati, proteine, vitamine e sali minerali. Per il resto si raccomanda una dieta equilibrata e sana, composta da 2 pasti al giorno.



Il frullato si prepara aggiungendo 2 cucchiai di prodotto (o il contenuto di una bustina) nel latte parzialmente scremato (250 ml) oppure acqua o succo senza zuccheri aggiunti.
Ci sono frullati con gusti diversi ed le informazioni nutrizionali possono variare sensibilmente da prodotto a prodotto.

Ne prendo uno a caso...



Sulle etichette gli ingredienti vanno in ordine decrescente, ossia i primi sono quelli presenti in quantità maggiore e in questo caso, quelli da tenere più in considerazione sono il FRUTTOSIO, gli EMULSIONANTI, il SUCRALOSIO, derivati dalla SOIA, gli ADDENSANTI, il DESTROSIO e l'OLIO DI COLZA.

Parlerò brevemente di questi...

IL FRUTTOSIO

Il fruttosio è il più dolce tra tutti i tipi di zuccheri. Sebbene sia spesso indicato commercialmente come "lo zucchero della frutta", il fruttosio commerciale si ottiene principalmente convertendo il glucosio presente nell'amido di mais. L’assunzione di fruttosio, che non influenza direttamente la glicemia (perché indipendente dal controllo ormonale), non provoca un’immediata risposta insulinemica; non solo non stimola la secrezione di insulina, ma neanche altri ormoni che regolano l’appetito: in pratica non arriva mai, o con molto ritardo, il senso di sazietà.
Le differenze fra glucosio e fruttosio riguardano le variazioni determinate dall'assunzione di entrambe le sostanze sul flusso ematico cerebrale regionale nell'ipotalamo; il flusso diminuisce significativamente dopo l’ingestione del glucosio riducendo così le attività cerebrali correlate all'appetito. Il fruttosio al contrario accresce la voglia di mangiare di più e di cercare più volte il cibo durante la giornata.
Il glucosio è assorbito nell'intestino dagli enterociti attraverso un sistema di trasporto che richiede energia; il fruttosio invece, attraversa l’intestino o in co-trasporto con il glucosio o mediante diffusione seguendo un gradiente di concentrazione (tale modalità di trasporto però tende a "spegnersi" quasi subito perchè il sistema si satura velocemente): quindi quando vengono ingerite grandi quantità di fruttosio questo non riesce a lasciare completamente l’intestino (la diffusione si arresta quasi subito, se non è assunto anche glucosio il co-trasporto è inattivo) e si possono avere disturbi colici, dovuti alla fermentazione del fruttosio da parte della flora batterica. Le grandi quantità di fruttosio che arrivano al fegato favoriscono la sintesi di grassi e stimolano la secrezione d’insulina causando, negli anni, stati di insulino-resistenza.
Per la scienza alimentare è risaputo che un'eccessiva assunzione di fruttosio, così come per tutti i glucidi, amidi e carboidrati, determina aumento di peso, fino ad arrivare all'obesità, allo stress ossidativo, a danni microvascolari, iperuricemia e soprattutto ipertrigliceridemia (con conseguente steatosi epatica) e ipertensione. Può portare a insulino-resistenza, e deplezione di minerali. Per questi motivi, l'American Diabetes Association (ADA) oggi sconsiglia l'uso abituale di fruttosio come dolcificante nei soggetti diabetici, e suggerisce altresì ai non diabetici di moderarne il più possibile l'assunzione nella dieta

E allora perché in un prodotto presentato come "salutare" ne troviamo così tanto???


IL DESTROSIO ED IL SUCRALOSIO

Il destrosio (o glucosio), rientra nella famiglia degli zuccheri. È quindi parte dei carboidrati, insieme al fruttosio, al saccarosio, al galattosio, al lattosio e al maltosio.
È lo zucchero più comune e lo ritroviamo nella frutta, nel miele e anche in alcuni vegetali.
Ogni carboidrato ingerito viene automaticamente convertito in glucosio e poi dirottato nel sangue.
Per quanto riguarda il suo utilizzo come integratore, esso viene estratto principalmente dall'amido di mais che viene sottoposto ad un processo di idrolisi totale. Viene utilizzato, in ambito sportivo, principalmente per via della sua funzione energetica, in particolare secondo due principali obbiettivi:
  1. Ottenere un surplus energetico laddove con il cibo non si riesca ad arrivare alle quote (in questo caso di carboidrati) previste nel proprio programma nutrizionale.
  2. Ottenere dei benefici nel periodo a ridosso dell'allenamento.
Fruttosio, destrosio..e non poteva mancare un dolcificante di sintesi: il sucralosio.

Il sucralosio è un dolcificante artificiale conosciuto anche (nell’Unione Europea) come E955.
Risulta essere 600 volte più dolce del saccarosio (il normale zucchero da cucina) ed è termostabile, cioè è resistente al calore quindi utilizzabile anche in cottura.
Valutata più volte la sua sicurezza, soltanto assunto in grandissime quantità si son notati degli effetti negativi sulla funzionalità del timo, ghiandola molto importante per il sistema immunitario. In ogni caso il consiglio è quello di non superare le quantità suggerite 9mg/Kg/die.
E' dimostrato invece che tutti i dolcificanti artificiali non calorici aumentano il rischio di sviluppare intolleranza al glucosio sia negli uomini che nei topi, modulando la composizione e le funzioni dei batteri intestinali. I dolcificanti artificiali, promossi come aiuto per la perdita di peso e la prevenzione del diabete, in realtà potrebbero accelerare lo sviluppo di malattie metaboliche e lo fanno cambiando la composizione e la funzione del microbiota intestinale, la popolazione di batteri che risiede nel nostro intestino.

La quantità di zuccheri assunti con la dieta non dovrebbe superare il 10% delle calorie totali, ovvero circa 45g al giorno per una dieta media di 1800 kCal. Avete controllato quale percentuale di zuccheri è presente in questi prodotti? Ve lo dico io: dai 20 ai 30g per porzione!


SULLA SOIA ED I SUOI DERIVATI...

Sotto un punto di vista tecnologico, la lecitina è impiegata come solubilizzante, umidificante, agente anti-cristallizzante ed addensante. Si ricava dall'olio di semi di soia, i quali dopo essere stati lavati, sbucciati e triturati, sono pronti per l’estrazione con solvente (esano). L’olio risultante viene raffinato, e grazie ad una tecnica detta “agitazione”, viene isolata la lecitina.
Sulle controindicazioni della soia e dei suoi derivati potrei parlarne per ore. Mi limito ad indicarvi qualche link di approfondimento a fine articolo.


ADDENSANTI ED EMULSIONANTI

Nella vasta gamma di sostanze chimiche che vengono mescolate agli alimenti che finiscono sulla nostra tavola, dette additivi alimentari, ci sono le quattro categorie specifiche degli emulsionanti, stabilizzanti, addensanti e gelificanti. Ciascuno, come spiega il termine stesso, ha un ben determinato compito, che generalmente è riferito al mantenimento di un preciso stato fisico e solido.
Non tutti naturalmente sono pericolosi o nocivi per la salute, ma alcuni lo sono con certezza. Ecco perchè dobbiamo leggere con attenzione le etichette degli ingredienti di quel che stiamo per mangiare, in maniera da verificare se contengono o meno queste sostanze.
Per alcuni degli additivi appartenenti alle categorie emulsionanti, stabilizzanti, addensanti, gelificanti sono stati segnalati possibili casi di intolleranze o reazioni allergiche; perciò chi risulta essere sensibile a queste sostanze dovrebbe evitare di assumere alimenti contenenti:
  • E322 (Lecitine)
  • E410 (Farina di semi di carrube)
  • E412 (Gomma di guar)
  • E413 (Gomma adragante)
  • E414 [Gomma d’acacia (gomma arabica)]
  • E416 (Gomma di karaya)
  • E417 (Gomma di tara)
  • E426 (Emicellulosa di soia)
  • E476 (Poliricinoleato di poliglicerolo)
I seguenti additivi alimentari sconsigliati sono considerati tali poiché per alcuni di essi sono ancora in corso gli studi per definirne la DGA (Dose Giornaliera Accettabile) oppure ritenuti potenzialmente tossici. Essi sono:
  • E407 (Carragenina)
  • E407a (Alghe Euchema trasformate)
  • E431 (Stearato di poliossietilene 40)
  • E442 (Fosfatidi d’ammonio)
  • E450 (Difosfati)
  • E451 (Trifosfati)
  • E452 (Polifosfati)
  • E477 (Esteri dell’1,2 propandiolo degli acidi grassi)
  • E479b (Prodotto di reazione dell’olio di soia ossidato termicamente con mono- e digliceridi degli acidi grassi)
  • E541 (Fosfato acido di sodio e alluminio)
  • E900 [Dimetilpolisilossano (Polietilenglicol 6000)]
  • E1201 (Polivinilpirrolidone)
  • E1202 (Polivinilpolipirrolidone)

L'OLIO DI COLZA

Beh! Almeno non c'è l'olio di palma!!!
Io vi assicuro che l’olio di colza è molto peggio di quello di palma!
L'olio di colza è costituito per circa la metà da un particolare acido grasso saturo, l’acido erucico, caratterizzato da documentati effetti negativi su fegato, sul cuore e sulla crescita. L'acido erucico è tossico per l'organismo umano; per questo motivo è un olio soggetto a restrizioni d’uso che però non valgono a molto considerando la grande quantità di alimenti in cui è presente: biscotti, brodi e zuppe, dolciumi, creme spalmabili, torte, grissini, brioche e alcuni piatti pronti surgelati, conserve di tonno, sardine, funghi, carciofini, melanzane,  pomodori, alimenti fritti...e pure integratori!
E' il più economico tra gli oli vegetali. Per questo viene utilizzato!
La produzione attuale di colza è per la gran parte OGM, infatti insieme alla soia, al mais e al cotone, la colza fa parte dei 4 organismi geneticamente modificati maggiormente  immessi sul mercato.
Non a caso proprio il Canada, l’India e il Pakistan sono tra i principali produttori ed anche tra i territori dove si coltivano con più facilità e meno restrizioni gli OGM.
L’olio di colza fa male, è pericoloso e può causare il cancro, per cui non rientra tra gli oli vegetali che fanno bene alla salute, e ci sono 3 buoni ragioni per affermare ciò:
  1. il 90% di olio di colza, è geneticamente modificato
  2. l'olio di colza è spesso usato come un olio idrogenato
  3. l'olio di colza è l'ingrediente principale di pesticidi "non chimici", in quanto è un ottimo antiparassitario


CHE NE DITE??? 
BELLO SCHIFO, EH?!?



CONCLUSIONI PERSONALI

I problemi che Herbalife ha avuto con la legge, non sono certamente pochi. Già nel 1985, il Tribunale della California denunciò l’azienda per la dubbia efficacia dei suoi prodotti.
Ad esempio, in Israele, le vendite sono state bloccate per qualche tempo.
Il buon senso ci dovrebbe suggerire che per una dieta salutare, non andrebbe mai sostituito un vero e proprio pasto. Un mix di prodotti in polvere non può far bene. Attenzione quindi ad ascoltare gli "Health Coach Herbalife".
La mia esperienza personale mi dice che è piuttosto difficile dialogare e scambiare opinioni soprattutto se il tuo punto di vista è diverso dal loro. Ho provato spesso a commentare le foto Instagram di alcuni coach cercando di dialogare con loro, chiedendo ad esempio quali qualifiche avessero per proporre dei piani di dimagrimento oppure se ci fossero delle possibili controindicazioni dei prodotti da loro pubblicizzati. Molti di loro non hanno mai risposto alle mie domande, la maggior parte ha cancellato i miei commenti, altri mi hanno chiesto di contattarli in privato e con loro ho avuto scambi di opinioni, in alcuni casi ragionevoli ed intelligenti, in altri casi dal mio punto di vista assurdi ed arroganti.
Del resto, il network marketing è un business... e questa gente, con questo business cerca un guadagno.
L’ Health Coach non deve necessariamente avere una qualifica scientifica...e quasi sempre non ce l'ha! Quindi, se escludiamo la malafede ed il mero interesse al proprio tornaconto economico (che tra l'altro è scarso!) non ha comunque le conoscenze per darvi informazioni corrette.
Vi consiglio caldamente di diffidare di coloro che vi propongono programmi di dimagrimento rapido su social, a volte inserendo il proprio indirizzo email e numero di telefono nel profilo per farsi contattare in privato.

Infine...
Non è che tutti gli integratori in polvere fanno così schifo, eh!
Non vorrei lasciarvi questa impressione.
Ho voluto approfondire questo argomento da professionista oltre che da appassionato sportivo...incazzato e deluso per l'accordo di fornitura triennale per gli atleti azzurri firmato dai dirigenti del Coni con questa azienda. Direi davvero IMBARAZZANTE!



QUALCHE RIFERIMENTO PER APPROFONDIRE:

Chronic fructose substitution for glucose or sucrose in food or beverages has little effect on fasting blood glucose, insulin, or triglycerides: a systematic review and meta-analysis.
Fructose replacement of glucose or sucrose in food or beverages lowers postprandial glucose and insulin without raising triglycerides: a systematic review and meta-analysis.
Added fructose: a principal driver of type 2 diabetes mellitus and its consequences.
The crystal and molecular structure of [beta]-D-fructose, with emphasis on anomeric effect and hydrogen-bond interactions
Intrinsic chemistry of fructose
I Dolcificanti Artificiali Inducono Intolleranza al Glucosio
Artificial sweeteners induce glucose intolerance by altering the gut microbiota
Dolcificanti artificiali e intolleranza al glucosio
Gut Bacteria, Artificial Sweeteners, and Glucose Intolerance
Tumori e dolcificanti: il sucralosio aumenta il rischio di leucemia?
Consuming low-calorie sweeteners may predispose overweight individuals to diabetes
7 buoni motivi per abbandonare la Soia
Controindicazioni Soia: I Pericoli Sono Più Reali Di Quanto Pensi?
Il lato oscuro della soia
La soia potrebbe accelerare la crescita del cancro
Unawareness of the effects of soy intake on the management of congenital hypothyroidism.
Impact of flavonoids on thyroid function.
Emulsionanti alimentari: cosa sono, quali vanno evitati
Additivi alimentari: gli emulsionanti alzano il rischio "malattie croniche"
IL-37 requires the receptors IL-18Rα and IL-1R8 (SIGIRR) to carry out its multifaceted anti-inflammatory program upon innate signal transduction



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