Ci sono alimenti che facilitano lo SMALTIMENTO DEL GRASSO SULL'ADDOME?

"La vita è diventata una lotta tra il tenere alto il proprio morale e basso il proprio peso."
Si avvicina l'estate.
E come ogni anno qual'è la più grande preoccupazione di tutti? Dove andare in vacanza? Lo spread? le tasse? l'Isis??
NO!
COME SMALTIRE IL GRASSO ACCUMULATO SULLA PANCIA!
Mesi e mesi di bagordi e di irregolarità...e poi tutti ad iscriversi in palestra a maggio e a cercare dei rimedi che facciano il miracolo.
Ma esistono dei rimedi?
Esiste qualcosa che può aiutare lo smaltimento del grasso che si è accumulato in certi punti critici?
Vediamo...
"Che dieta fai?
Faccio la dieta del religioso: mangio ogni ben di Dio e poi spero in un miracolo!"


Il tronco è una delle zone in cui per prima e in maggiore quantità si accumulano gli adipociti (le cellule del tessuto adiposo, "fisse" nel tessuto connettivo e deputate a sintetizzare, accumulare e cedere lipidi) ed anche è la zona in cui è più difficile smaltirli.
Non è una questione che andrebbe considerata da un punto di vista  meramente estetico: lo spessore e la distribuzione di questi pannicoli adiposi dipende da diversi fattori, alcuni dei quali molto ovvi (stress, sedentarietà, postura errata, fattori ormonali...) ed è differente nei due sessi.
  • Nelle donne, per esempio, la massa adiposa è generalmente concentrata nelle anche, nelle natiche, nelle cosce e nell'addome al di sotto dell'ombelico (obesità ginoide). La natura ha infatti saggiamente voluto che le scorte lipidiche fossero distribuite in zone essenziali per portare a termine la gravidanza, anche in condizioni di carestia.
  • Negli uomini prevale una distribuzione di tipo androide (massa adiposa concentrata nel viso, nel collo, nelle spalle e soprattutto nell'addome al di sopra dell'ombelico). Quest'ultima condizione è più pericolosa della precedente, poiché un eccesso di tessuto adiposo androgeno si associa a livelli più alti di glicemia, trigliceridi e pressione arteriosa.
Le ricerche più recenti ci suggeriscono per esempio che l'accumulo di grasso addominale è un indice di rischio di malattia cardiovascolare e diminuisce la sensibilità dei recettori dell'insulina sulle cellule, aumentando l'insulino-resistenza che, nel tempo, può portare al diabete di tipo 2. (ne ho parlato precedentemente in QUESTO ARTICOLO)

L'entità delle masse adipose dipende anche dallo stato di nutrizione: aumenta in caso di eccessiva assunzione calorica (obesità) e diminuisce in presenza di deficit nutrizionali cronici. 
Per ingrassare non ci sono che due possibilità:
  1. AUMENTO DELLE DIMENSIONI DELLE CELLULE ADIPOSE (ipertrofia).
  2. AUMENTO DEL NUMERO DI CELLULE ADIPOSE (iperplasia).
Non è facile legare i due processi alla vita del soggetto perché in teoria potrebbero intrecciarsi e avere diversa importanza in momenti diversi: i lipidi immagazzinati nel tessuto adiposo sono in parte di origine alimentare (esogena) ed in parte di derivazione endogena (vengono formati all'interno degli stessi adipociti, grazie alla trasformazione chimica di altre sostanze come il glucosio). Oltre ai lipidi, il tessuto adiposo contiene il 10% di acqua, il 2% collagene e lo 0.1% di glicogeno.
In un individuo di 70 kg la quantità di grasso accumulata nel tessuto adiposo è di 11-15 kg, una riserva calorica sufficiente per circa due mesi di vita.

Molte persone credono che una volta accumulato grasso in certe zone del corpo sia impossibile rimuoverlo. In realtà i trigliceridi del tessuto adiposo non sono stazionari, ma vengono continuamente mobilizzati e ridepositati, rinnovandosi ogni 10-15 giorni.

CATTIVA NOTIZIA: E' POSSIBILE RIDURRE IL VOLUME DELLE CELLULE ADIPOSE MA NON IL LORO NUMERO.
Quando una persona obesa dimagrisce le cellule adipose perdono una certa quantità di grasso, riducendo il loro volume.
Purtroppo, però, il numero di adipociti non può essere ridotto. 
Questo fenomeno spiega perché un obeso che sospende  la cura dimagrante, riacquista nel breve periodo gran parte del grasso corporeo perso se non interviene facendo una costante attività fisica.
Alcuni studi sembrano dimostrare l'esistenza di una relazione tra numero di adipociti e regolazione dell'appetito: secondo queste ricerche un elevato numero di cellule adipose "vuote" sarebbe responsabile dell'aumentato stimolo della fame. Questo fenomeno spiega perché, per un individuo obeso, è così difficile seguire una dieta ipocalorica ed è opportuno variare sia piani alimentari che attività fisica.

l’esercizio fisico e il conseguente dimagrimento svuotano gli adipociti.


BUONA NOTIZIA: L'AUMENTO DEL NUMERO DI ADIPOCITI SI VERIFICA SOLO IN CASI PARTICOLARI.
Fortunatamente il fenomeno dell'iperplasia degli adipociti si verifica solo in particolari circostanze.
Esistono tre periodi della vita in cui il numero delle cellule adipose aumenta significativamente:
  1. l'ultimo semestre di gestazione
  2. il primo anno di vita
  3. l'inizio del periodo adolescenziale 
Non esiste un’obesità da adulti. L’obeso diventa tale da bambino: negli adulti questo fenomeno si può verificare solo durante il passaggio da un'obesità moderata (BMI >30)  ad una obesità grave (BMI >35). Ad eccezione di tali casi, i cambiamenti della composizione corporea si verificano per la sola variazione del volume di grasso contenuto nelle singole cellule adipose.

negli obesi il numero degli adipociti è circa tre volte superiore rispetto a soggetti normalmente in sovrappeso.


Questo spiega perché l’obesità è una malattia mentre il sovrappeso non lo è. Nel soggetto sovrappeso gli adipociti si riempiono di grasso, ma non è penalizzato rispetto a un normopeso perché basta svuotare gli adipociti. Nell'obeso questa operazione è più difficile perché gli adipociti sono in maggior numero, rivelando una propensione del corpo all'accumulo di grasso.

a meno che non si intervenga chirurgicamente, il dimagrimento sia nell'obeso sia nel sovrappeso avviene SOLO svuotando gli adipociti.


Purtroppo, non ci sono soluzioni rapide nè "alimenti magici": tuttavia ci sono alimenti e nutrienti che aiutano la digestione, a prevenire il gonfiore e che possono ridurre i trigliceridi (che sono la principale componente del nostro tessuto adiposo).

Vediamo...

  • Vitamina C: le persone con alti livelli di vitamina C bruciano più grassi durante l'esercizio fisico rispetto alle persone con livelli bassi, secondo uno studio di Arizona State University. La vitamina C è un potente antiossidante, che sostiene la formazione del collagene (una proteina che aiuta a costruire tessuto muscolare), la funzione immunitaria ed il corretto metabolismo dei grassi.
  • Probiotici: il kefir, le verdure fermentate ed il tè Kombucha sono le migliori fonti (più dello yogurt). Questi batteri potenziano il sistema immunitario e aiutano il corpo a digerire i grassi e carboidrati, così da facilitare l'assorbimento delle sostanze nutritive. Inoltre, i probiotici aiutano a mantenere un sano equilibrio di grelina e leptinagli "ormoni della fame".
  • Capsaicina: è il principio attivo del peperoncino ed è ciò che ne da il sapore piccante. Essa non solo favorisce il flusso di saliva, può anche aiutare a aumentare il metabolismo: stimola la termogenesi (produzione di calore) nel corpo, favorendo la perdita di grasso. 
  • Vitamina D: la luce solare è la fonte naturale di questa potente vitamina liposolubile, che è necessaria in quantità appropriate per mantenere la salute fisica, mentale ed emozionale. La vitamina D può anche aiutare a perdere il grasso regolando il livello di zuccheri nel sangue e ridurre il rischio di sviluppare insulino-resistenza, condizione in cui il corpo immagazzina il glucosio nel sangue sotto forma di grasso, invece di utilizzarlo per fornire energia alle cellule.
  • Fibre: i benefici dell'assunzione di cibi ricchi di fibre vanno ben oltre il miglioramento della regolarità del transito intestinale. Oltre ad alleviare la costipazione, riducendo il gonfiore addominale, le fibre rallentano l'assorbimento dei grassi e riducono il carico glicemico dei pasti.

Ecco un elenco di alimenti che regolano la digestione e servono come grandi fonti di fibre, proteine ​​e grassi omega-3.
  1. Mandorle e altra frutta a guscio ad alto contenuto di grassi omega 3 aiutano a ridurre il colesterolo ed i trigliceridi nel corpo. Questi grassi "sani" possono essere una comoda opzione come spuntino tra i pasti. 
  2. Frutti di bosco, fragole, lamponi e mirtilli sono ricchi di antiossidanti e di fibre.
  3. Olio di Oliva
  4. Uova: questo alimento ricco di proteine ​​è una grande fonte di vitamina B12, che aiuta il corpo a metabolizzare i grassi. 
  5. Verdure a foglia verde come cavoli, spinaci sono alimenti ricchi di antiossidanti con un elevato contenuto di fibre e stimolano il senso di sazietà dopo i pasti. 

Spero che anche questo mio articolo vi sia stato utile a fare un pò di chiarezza: ricordatevi ovviamente che DIMAGRIRE NON SIGNIFICA PERDERE PESO...e non è un processo semplice ed immediato.
Fatevi aiutare...e rivolgetevi sempre a professionisti competenti.
È necessario praticare uno stile di vita sano che comprenda l'esercizio fisico costante, l'abbondanza di sonno, e un piano di allenamento e di nutrizione ragionevoli: evitate come "la peste" le diete da rotocalco o frullati e pasti sostitutivi.
Il cibo a volte è anche una compensazione emotiva...e dimagrire e rimettersi i forma dev'essere anche piacere...IL PIU' GRANDE PIACERE CHE FACCIAMO A NOI STESSI.
"Le sfide sono ciò che rende la vita interessante. 
Superarle è ciò che le dà significato"
(Joshua J. Marine)

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