BIOSFENOLO A: sicuro per la nostra salute... Ma siamo sicuri?

Da sempre vi sono notevoli dubbi sulla pericolosità sulla plastica associata a cibo e bevande. L’uso che ne facciamo è quotidiano, visto che quasi tutti i contenitori usati per cibo e liquidi sono in plastica, quindi sarebbe opportuno essere informati e consapevoli sugli eventuali rischi che le bottiglie di plastica, i biberon, i contenitori per il cibo possono creare.
L’elemento che desta maggiore preoccupazione è il Bisfenolo contenuto nelle bottiglie di plastica e in molti altri oggetti dello stesso materiale che vengono usati quotidianamente.

Fossi in voi...eviterei di bere acqua dalla bottiglia! La plastica contiene il BPA, una sostanza che aumenta la pressione arteriosa ed il rischio cardiovascolare.
LO STUDIO:

Exposure to Bisphenol A From Drinking Canned Beverage Increases Blood Pressure


Il BPA viene rilasciato solo se la plastica si scalda a contatto col sole o con fonti di calore.
Il bisfenolo A è uno dei più potenti distruttori endocrini e lo si ritrova anche in alcuni barattoli di pomodori pelati nella patina del rivestimento interno. In questo caso, anche senza l'intervento di una fonte calorica, l'acidità presente nel pomodoro estrae il BPA dalla patina rivestente, rilasciandolo così del contenuto davvero elevato. 


Ci sono degli studi che hanno rinvenuto elevate concentrazioni di BPA nei pomodori in scatola, e quello ce lo pappiamo di sicuro!

Purtroppo sembra che nemmeno le confezioni di plastica senza BPA sono così sicure...LO STUDIO:

Even 'BPA-Free' Plastics Leach Endrocrine-Disrupting Chemicals


Attenzione: non voglio però fare del terrorismo.
Recenti studi pubblicati dall'EFSA hanno rivisto il rischio legato per l'esposizione a questa sostanza. Considerando la qualità dei prodotti attualmente in commercio (certo...sarebbe utile acquistare prodotti certificati) l'esposizione attraverso la dieta o l’insieme delle varie fonti (dieta, polvere, cosmetici e carta termica) è nettamente al di sotto del livello di sicurezza (la “dose giornaliera tollerabile” o DGT) che è pari a 4 µg/kg di pc/giorno.

Dopo aver esaminato un rilevante corpus di nuove informazioni scientifiche sugli effetti tossici del BPA, il gruppo di esperti scientifici CEF (gruppo di esperti scientifici dell’EFSA che si occupa di materiali a contatto con gli alimenti) ha concluso che è probabile che dosi elevate di BPA (superiori di centinaia di volte alla DGT) causino effetti dannosi su reni e fegato e, negli animali, anche sulla ghiandola mammaria.

Al momento gli effetti sui sistemi riproduttivo, nervoso, immunitario, metabolico e cardiovascolare, oltre che il potenziale cancerogeno, non sono considerati probabili, ma le prove disponibili non permettono di escluderli.
Mancano però i dati sull'esposizione cutanea (per esempio, la quantità di BPA assorbita dall’organismo attraverso la cute per contatto con la carta termica); il che aumenta l’incertezza dei calcoli relativi all’esposizione attraverso la carta termica e i cosmetici.

Per ogni approfondimento consiglio di consultare le ricerche dell'EFSA cliccando sul logo.

Altri riferimenti e normative europee li potrete trovare sul sito del "Fatto Alimentare" cliccando sul logo.

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